Yusufeli
Il viaggio si svolge in un primo tempo per lande e altipiani erbosi, poi si entra in zone montagnose e percorriamo una valle di rocce nude, contorte, stratificate, straordinarie. Gli ultimi 9 km li facciamo in un altro pulmino. Arrivo all'1, ma non mi fermerò qui. Proseguirò piuttosto su per la valle, che però ora è diventata più ordinaria, coperta di vegetazione e con tanti pioppi in prossimità dell'acqua. Durante l'attesa di due ore mi siedo in un bar e leggo.
Ci sono israeliani, tanti. Arrivo a Barhal provato dal lungo viaggio alla deliziosa pensione di Mehmet dove il rumore delle acque scroscianti dei torrenti fa da quadro sonoro al paesaggio della stretta valle. La casa è molto carina e accogliente, con rivestimenti in legno e una grande terrazza coperta su cui si entra senza scarpe. Vado a vedere la vicina chiesa georgiana, poi scendo all'incrocio del paese dove si incontrano due torrenti e risalgo l'altro ramo per fermarmi a lungo sulla riva gettando sassi nell'acqua per colpire una roccia.
Risalgo verso la pensione, mi godo immerso nella lettura il tempo prima della cena, poi la buona cena e la simpatica compagnia di una allegra francese accompagnata da un inglese spiritoso con cui rido tutta la serata.