Camminare verso Santiago

ImageRaggiungere una meta a piedi non è una cosa comune ai nostri giorni. Siamo abituati a misurare grandi distanze in termini di ore d'auto, o di aereo e quasi non ci rendiamo conto dello spazio che si frappone tra il punto di partenza e quello di arrivo.

Che strano pensare di potere arrivare a una destinazione solo dopo un certo numero di giorni di cammino, dopo tante ore di marcia ogni giorno, dopo tante notti passate nei rifugi insieme ad altre persone che come te stanno camminando verso la stessa meta!

È un'esperienza che l'uomo di oggi spesso non ha più il tempo di fare. Forse gli manca lo spirito di sacrificio per affrontare la lunga strada e la stanchezza, portando uno zaino pesante con l'occorrente per far fronte al freddo, al caldo, alla pioggia, alla fame e alla sete. Forse è abituato ad avere sempre tutto e subito e non vuole ostacoli tra sé e ciò che desidera.

ImageNonostante tutto, di gente che cammina verso Santiago se ne incontra tanta e di tutte le età. Ognuno avrà le sue motivazioni per aver intrapreso questa strada, più spesso un insieme di motivi; ognuno si porta un cuore pieno di tutto quello che gli è successo, di un'esperienza determinata dalla sorte di essere nato in un certo luogo, vissuto con certa gente, averne conosciuto altra ancora. Quanti casi…

Sembra una cosa d'altri tempi muoversi a piedi e di sicuro è qualcosa di anacronistico. Forse è una protesta alla vita meccanizzata e computerizzata, che stacca l'uomo dal posto che gli spetta nella natura e lo fa sentire padrone di ogni cosa, ma di cose effimere. Lungo il cammino è bello illudersi di tornare indietro nel tempo, vivendo come i pellegrini del passato che solcavano l'immenso altopiano della Castiglia verso la verde Galizia con l'abbigliamento tradizionale e la concha che li distingueva. Ma non ci si può scordare per lungo tempo di essere nel terzo millennio, con i tralicci dell'elettricità che spuntano ogni tanto, anche attraversando le campagne più estese; oppure fiancheggiando una strada asfaltata, pronta ad accogliere il transito, seppur sporadico, di qualche veicolo a motore. Il pellegrino che cerca di staccarsi dal tempo, non ci riesce e tutto intorno a lui gli ricorda che deve vivere il presente con tutti i lati positivi e negativi dell'era moderna.

ImageL'esperienza sembra però in un certo modo sospesa dalla realtà e incantata dalla presenza di tutte le persone che nei secoli hanno percorso questa rotta con lo stesso obiettivo in testa. A la Cruz de Fierro, il punto più alto del percorso, i sassolini depositati dai pellegrini, che formano un monticello alla base della croce ferrea montata su un semplicissimo palo di legno, testimoniano questo passaggio storico e costante. Si tratta di qualcosa di concreto che dimostra la forza di ideali di una civiltà europea che ora per tanti versi si sta squagliando per rinnegare sé stessa di fronte alla comodità del benessere.

ImageNon idealizziamo troppo il passato, però: anche un tempo parecchie ombre hanno segnato la storia del Camino de Santiago. Motivazioni di potere, lotte feudali, ragioni economiche hanno marcato momenti della sua storia, forse addirittura hanno determinato il suo nascere.
Non importa: non conta tanto l'arrivare alla tomba dell'apostolo per ottenere effetti miracolosi, o per eseguire nella cattedrale una serie di operazioni quasi propiziatorie che peraltro tutti fanno. Conta l'esperienza che sta arricchendo il pellegrino.

Il ritmo della giornata è molto diverso da quello della vita cittadina. Il lavoro di ogni giorno consiste nel raggiungere una meta per la notte, dopo una tappa di 25 chilometri o forse più. Le ore di cammino sono piacevoli, oppure possono essere faticose, possono far preludere al sollievo di una pausa, essere accompagnate dal piacere di un incontro e una conversazione, dalla gioia di condividere e di ricevere, oppure preparare il momento del riposo quando si giunge al rifugio e si sta in compagnia di altri viandanti.

ImageTutte queste esperienze non possono non dare ad ogni momento del cammino un senso metaforico, quasi fosse una rappresentazione delle esperienze che un uomo compie durante la propria vita.Il cammino attraverso la natura fa scoprire il ritmo inesorabile della vita, a cui deve sottostare anche l'uomo, fatto di nascita e di morte: di rinnovamento perenne.

In questo senso si sviluppa la potente simbologia del pellegrinaggio, che lungo il cammino accompagna il pensiero e fa tendere con sempre maggiore impegno a quella città che diventa via via più vicina e importante, quasi la meta di una gara. Sarebbe un vero peccato se per una banale circostanza non si potesse arrivare dopo tutto lo sforzo che si è fatto.

ImageLa maggior parte delle persone, comunque, ce la fa. Santiago rappresenta, oltre che l'appagamento della fatica, anche il ritorno alla vita normale. Il pellegrino ha raggiunto una meta, per lui molto importante. Tuttavia la strada è stata almeno altrettanto importante ed è proprio quella che ha dato significato alla meta. Durante il percorso i tanti saluti scambiati con la gente delle campagne e delle città, gli auguri “¡Buen camino, peregrino!” l'hanno caricato di tanta energia e gli hanno fatto capire di meritare il rispetto e l'ammirazione di tanti per la piccola impresa che sta portando a termine. Gli è costata tanta fatica, ma ha avuto tanti momenti di appagamento e non solo alla fine del viaggio.