Rapido passaggio per Istambul

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12 aprile 2000 - Per la partenza mi sveglio alle 5, faccio una doccia e dopo la colazione la mamma mi accompagna a Orio. In questi ultimi giorni ho avuto poco tempo per pensare al viaggio, alla valigia, a un itinerario. Addirittura ho rinviato la prenotazione del volo fino a una settimana fa solamente, con grande preoccupazione di Kim che avrà pensato per certo che non avrei tenuto la parola circa questo viaggio. Lei aveva già prenotato il volo da oltre un mese… io ho potuto approfittare di un'occasione per un volo Bergamo-Istambul via Zurigo a L. 385.000. Da Istambul ho pensato di spostarmi a Smirne con tappa a Bursa, che pare sia interessante, e a Smirne incontrerò Kim.

A Zurigo ho dovuto aspettare più del previsto per un ritardo del volo, comunque sono arrivato bene a Istambul e mi sono diretto verso il centro per prendere subito il traghetto di Yalova e quindi l'autobus di Bursa.

ImageAll'imbarcadero mi dicono che il prossimo traghetto non sarà prima delle 18.30 e arriverà, scopro dal tabellone, alle 20.30: un po' tardi per ripartire per Bursa e là trovare da dormire. Tento comunque la sorte: male che vada, se non ci saranno collegamenti per Bursa, cercherò di dormire a Yalova.

La traversata è a bordo di un comodo traghetto. Arrivo a notte già caduta, ma subito sbarcato vedo che c'è un pulman per Bursa. Bene! Salgo e sono investito da un'ondata di profumo. Le luci soffuse e lo schienale reclinato conciliano il sonno e mi sembra ancora di essere in aereo. Là ogni sobbalzo mi metteva in apprensione, ma qui mi lascio cullare. Prima di scendere, l'incaricato della compagnia passa con una bottiglia di acqua di colonia e versa sulle mani raccolte di ogni passeggero uno spruzzo di liquido da una certa altezza e con grande sicurezza. Tutti si sfregano mani e collo. Ecco da dove provenivano gli effluvi!

Arriviamo dopo un'ora a una moderna e bella autostazione dove faccio un giro per informarmi sui collegamenti per Smirne di domani. Vedo in vendita nei negozi tanti marroni canditi e mi propongo di comprarne in una prossima stazione, ma ahimè… è una specialità locale e non ne troverò più in giro. Poi mangio un kebab e prendo il bus per il centro. Per fortuna che ho deciso di non andarci a piedi, ci mette un'eternità anche il bus!

A Bursa trovo un albergo vicino alla moschea Ulu Cami e mi riposo delle fatiche della giornata e di quelle dei giorni scorsi. Soprattutto mi riposo dai pensieri soliti e spero che questa vacanza riesca a portare un'ondata di nuovo e di cose interessanti da gustare. Mi sembra che l'importante sia di non fondare la vita sulle solite quattro cose: lavoro, casa, città con la stessa solita gente. Anche se poi è bello tornare a casa arricchiti di un'esperienza nuova, partire è uno stimolo intellettuale e una grande occasione di crescita. Per un po' non penserò più neanche a tanti progetti che mi hanno tenuto occupato al lavoro, anzi, addirittura sono riusciti ad appassionarmi. Ma ancora una volta, per quanto avvincente, trovo che il lavoro non debba prendere il sopravvento sulla ricchezza della vita e la molteplicità degli interessi di una persona. Se mi è spiaciuto partire nel mezzo di alcuni lavori iniziati e portati già a buon punto da me, tuttavia il coraggio di prendere le ferie l'ho avuto e in effetti di coraggio si è trattato. Ho fatto di tutto in quest'ultima settimana per concludere quello che potevo: per gli imprevisti qualcun altro se la vedrà...