Fine settimana a Napoli

ImageDopo la riunione e il passaggio all’ambasciata del Vietnam, nascosta in una periferia di Roma, sono tornato a Termini per dirigermi a Napoli con il regionale, pieno come un uovo. Sono dovuto stare in piedi per un’ora e venti minuti.

A Napoli sono subito in un altro mondo e lo si vede da tante cose. I ragazzi di Portici ostentano capi di moda sgargiante e a volte pacchiana fatta di marchi vistosi. Le strade sono affollate di negozietti di quartiere che ormai sono spariti nelle città del nord. Riportano a una dimensione di un passato nella piena modernità. Nella pizzeria da asporto la cassiera mi dà del voi e la margherita costa € 2,80 contro € 4,50 qui a Bergamo.

Ma traspare soprattutto la dimensione misteriosa del centro, fatta di case addossate e abitate dal popolo. Colgo la contrapposizione tra questo e la ricca borghesia quando sento parlare con toni sprezzanti di “signore impellicciate”. Avverto impaccio nei confronti di questa fetta di popolazione che non conosco, che non frequento nelle mie zone, ma che sicuramente esiste, anche se forse in modo diverso o in proporzioni diverse.

Ricordo il babà meraviglioso con panna in Spaccanapoli dopo la visita un po’ deludente a Napoli sotterranea.

ImageIl sabato Ahmad ha organizzato una cena siriana con due ragazze che sognano di partire con NGO per destinazioni lontane. Deve essere la moda in questa generazione da cui mi sento un po’ distante.

Ahmad parla a fiumi con la sua viva intelligenza, sembra vivere staccato dal tempo e dalle circostanze quando si addentra nel suo spazio mentale della discussione in cui cerca di estenare, ma anche di assorbire notizie, per capire il suo paese e la sua regione mediorientale così tormentata e così amata nelle sue tradizioni. Lo si vede quando parla delle ricette per preparare i piatti della sua cucina: sembra che si tratti di cose sacre e immutabili, che non lasciano spazio all’estro personale.

Quando parla o quando ascolta irrompe spesso la sua allegra risata e si vede che è proprio divertito, anche quando abborda il suo tema preferito, la politica, o l’ateismo, di cui è convinto sostenitore.

Alla mia partenza per Roma, fa freddo e il Vesuvio è spolverato di neve. Pioviggina.

Le donne che tornano da Pompei pregano litanie sul trenino. Le prendo inizialmente per delle ortodosse, ma scopro che sono napoletane, con il velo sul capo. Rispetto alle razionali ma disilluse vedute di Ahmad sulla religione, mi conforta osservare questo aspetto misterioso e spirituale presente nell’uomo e nel creato attraverso tutte le culture.