Il visto per l'Iran

Ieri nuotavo in piscina all'aperto e pensavo a quello che sarà di questo viaggio previsto in... Iran. Lo so che suona un po' strando dopo tutto quello che è successo ultimamente in seguito alle elezioni parlamentari contestate del 12 giugno. Ma io avevo già previsto da tempo di partire in Iran e avevo anche prenotato un volo che partirebbe il 5 agosto.

La situazione è complicatissima, però. Verso la fine di giugno ho scoperto per caso che il visto rilasciato in aeroporto non è più una procedura prevista. Il governo iraniano sta dando la colpa all'Europa di aver fomentato le rivolte (cosa che trovo davvero assurda) e hanno arrestato alcuni impiegati dell'Ambasciata britannica, dicendo che dopo le loro "confessioni" saranno processati. Così ora la situazione è che l'Europa sta minacciando di ritirare i suoi ambasciatori e sono stati negati dei visti a cittadini iraniani.

Sullo sfondo di questo quadro non proprio roseo, io sto chiedendo un visto di entrata... Le probabilità di ottenerlo sono bassissime.

Con il biglietto già prenotato potrei chiedere il rimborso perdendo € 150 di penale e questo fino all'ultimo giorno. Penso quidi di aspettare e preparare un piano alternativo nel caso che tutto vada in fumo.

Quando ho telefonato alla compagnia aerea e ho chiesto se potevo comunque imbarcarmi anche senza visto, mi hanno detto che ufficialmente il visto in aerporto è tuttora previsto, ma se non lo ottenessi dovrei rientrare in patria. Con il mio biglietto, dovrei però aspettare 6 giorni prima di imbarcarmi e sarebbe la fine del protagonista del film Terminal.

Così, sempre nuotando, pensavo a tutte le situazioni strane che mi sono capitate in viaggio e ridevo divertito tra me e me, considerando che questa storia del visto si aggiunge certamente alla lista.

D'altra parte nel novembre del 2000, sono entrato in Egitto senza passaporto perché l'avevo perso in aereo. Non so ancora come ci sono riuscito! E con il passaporto ho avuto altri contrattempi, come quando ho scoperto alla frontiera tra Turchia e Siria che l'avevo dimenticato 1200 km prima. Oppure quando l'ho dimenticato sull'autobus in Turchia e dopo mezz'ora, appena accortomi del problemuccio, è tornato l'autista alla stazione dove ero sceso per ridarmelo.

Ma ridevo tra me e me anche pensando all'anno scorso a Tashkent, quando, con i soldi finiti alle 10 di sera dell'ultimo giorno, ho dovuto raggiungere l'aeroporto per la partenza. O, peggio ancora, a Damasco nel 2003 quando ho perso l'aereo del ritorno e finiti i soldi, sono stato ospitato per la notte presso la famiglia di un addetto dell'aeroporto. Abbiamo raggiunto la sua casa contadina di campagna in tre a cavallo di una moto, tagliando per campi ed è stata un'esperienza indimenticabile!

Questo è il sale dei viaggi e della vita...