Pingyao e i suoi nemici di oggi

17 agosto. Pingyao è una città storica. All'interno delle mura, che formano un recinto più o meno quadrangolare, si trovano diversi edifici di grande interesse perché conservano non solo la struttura muraria originale, ma molto del mobilio d'epoca e delle decorazioni. Permettono di immaginarsi la vita di queste ricche famiglie dedite ai commerci, alla finanza o anche ai servizi, come le scorte armate dei valori. Ci sono poi alcuni edifici pubblici e religiosi.

I luoghi da visitare sono numerosi, rasentano la ventina, sparsi in tutta la città. Apprezzo la calma che regna in ogni casa e la patina di antichità che emerge da tanti dettagli. Il quadro è abbellito dalle piante nei cortili, a volte decorati con grandi giare in cui pullulano le larve di zanzara. Spesso rimango stupito dai mobili in legni pregiati, opere d'arte irripetibili, alcuni di ispirazione occidentale, come il tavolo da toaletta, altri nati per servire in un contesto prettamente orientale, come il letto ad alcova. Notevoli sono questi sobri arredi di legno scurissimo, quasi nero, che si stagliano sui muri bianchi degli interni, macchiati da qualche alone di umidità. Sono per lo più spogli o al massimo decorati con papiri di calligrafia o pittura a china.

Spesso le stanze sono divise da schermi lignei dove l'intaglio si stampa contro i fogli che tappano le aperture. Sulla carta le pennellate dei pittori hanno depositato pochi colori di inchiostro - prevalgono il nero e il rosso - prima di essere stati sfumati dall'acqua che ha fatto nascere chimeriche scene di fiori, animali e paesaggi. Torno a essere colpito dal fascino dell'inchiostro di china come quando ero piccolo e la mia maestra sapeva usarli così bene da farmi sognare.

Il tempio taoista mi riporta a un'altra dimensione. Alcuni fedeli davanti al terzo padiglione stanno bruciando grosse stecche colorate di incenso che profumano l'aria. Si scorgono nella penombra dell'interno tre statue di grande dimensione, mentre all'ingresso due guardiani di legno ammoniscono chiunque entri con uno sguardo truce e minacciosi occhi sporgenti. La musica che proviene dalla radio del custode, il canto degli uccelli e il trillo dei grilli, tutto contribuisce a creare un'atmosfera di pace nell'antico giardino del tempio. Alcuni indovini sono in attesa di qualcuno che li consulti, ma ho saputo che la francese è stata presa di contropiede quando il prete le ha soppesato… il seno con la scusa di valutare il suo futuro!

Ovunque sono presenti pannelli descrittivi ma forniscono inutili indicazioni sulle dimensioni: altezza tanti metri, lunghezza tanti metri… e ci si chiede se tutta questa matematica sia davvero il nocciolo della questione. A sdrammatizzare la serietà di questi numeri ci sono almeno i cartelli in inglese maccheronico che sono un vero spasso, non solo per gli errori di ortografia che, pur non essendo una grave mancanza, a volte creano doppi sensi esilaranti; ma soprattutto per quei testi dove il significato si è totalmente perso nella traduzione.

Concludo la giornata con la notevole casa della famiglia Wang, articolata in cortili e padiglioni in una struttura stupenda e complessa, come è la sua storia di banchieri sull'arco di 330 anni. Fuori, i turisti cinesi hanno trovato di meglio da fare, perché si travestono da imperatori, truccati per farsi scattare un'indimenticabile fotografia sullo sfondo dell'edificio storico. Forse siamo noi che sbagliamo perché prendiamo la vita sempre sul serio?

18 agosto. All'alba pioveva a dirotto e anche quando mi sono svegliato scendeva acqua; me la prendo con calma in attesa che migliori. Quando raggiungo la porta sud il cielo è ancora grigio e l'umidità nell'aria forte. Non si vede il sole, interamente coperto com'è dalle nuvole. I colori sono smorzati nella foschia che aleggia dopo le piogge della prima mattina.

Dall'alto delle mura si apre un panorama sui tetti del vecchio nucleo e al di fuori, verso meridione, sulla macchia verde del parco dove è montato il palcoscenico. Nella città vecchia il colore che prevale è il grigio delle tegole e dei parapetti intorno alle terrazze. Nei cortili, l'area lastricata a mattoni è spesso utilizzata per le attività della famiglia, spazio di lavoro o deposito. In lontananza spiccano i culmini degli edifici più alti e spunta qualche raro albero che si è fatto spazio tra le costruzioni che ricoprono la quasi totalità dell'area entro le mura.

Percorro solitario il camminamento verso la porta occidentale. Affacciandomi verso l'esterno, una fascia di terreno corre lungo il fossato e al di là di una strada si vede un quartiere di case basse. Oltre, una serie di alti edifici di cinque o sei piani, uniformi e di pari bruttezza, alcuni già completati, molti altri in costruzione. Una decina di gru sono la prova di questa febbrile attività di cantiere.

A quanto pare, le mura al giorno d'oggi non hanno più la funzione di respingere gli attacchi dei nemici, ma di difendere dall'invasione del cemento. Le case basse fuori, indifese, saranno presto spazzate. Ancora una volta il mio pensiero va a quanto questi ultimi sessant'anni in Cina abbiano cancellato decine di secoli. Il capitalismo sfrenato che è entrato prepotentemente qui, dopo aver fatto stragi in Occidente, ha cambiato completamente il volto al paese. In poche generazioni il passaggio dal Medioevo feudale alla modernità a tutti i costi rappresenta un grosso trauma e mette in crisi l'identità della gente.

Mangio su una bancarella della pasta fatta a mano, condita con aceto, spezie piccanti e aglio. Il contesto è simpatico: i venditori, non abituati ad avere turisti stranieri, scherzano tra di loro e ogni tanto cerco di entrare nella conversazione.

Passo un pomeriggio di riposo, ma in serata conosco le nuove arrivate in stanza, un'americana di origine latina e una canadese di origine indiana. Le metto in guardia sul giochetto che sospetto pratichino in questo albergo, perché chiedono una cauzione per la chiave che non viene consegnata. Ho la riprova di questo comportamento scorretto quando apprendo che il professore giapponese ha pagato una cauzione quattro volte superiore alla nostra. Abbiamo tutti l'impressione che qui sono molto attaccati ai soldi e ne deriva un comportamento spregiudicato.