Verso sud: Nha Trang

17 gennaio - Per andare a Nha Trang ho deciso di fare lo spostamento in treno, rinunciando alla comodità dell'open tour, che però partirebbe alle 18 di sera e viaggerebbe di notte. Con il treno, invece, bisogna tornare indietro verso nord fino a Danang perché la ferrovia non passa da Hoi An, ma approfitterò dell'attesa di qualche ora per visitare il museo della scultura cham.

Con un camioncino raggiungo in poco più di un'ora la stazione dei treni, compro il biglietto e lascio il bagaglio tra i piedi di una commessa che si offre di custodirlo per una modica cifra. Poi in moto parto alla volta del museo sotto una pioggerellina finissima da cui mi riparo con l'impermeabile di plastica. Il museo è molto interessante e una buona occasione per avvicinarsi alla cultura di quel popolo che ancora oggi si trova in limitate aree del delta del Mekong.

Alle 13.45, con mezz'ora di ritardo, parte il mio treno. Appena prima che il convoglio entri in stazione, si aprono le porte verso i binari e i passeggeri accalcati nella sala d'aspetto vengono ammessi sulla banchina. Poi si raggiunge il posto assegnato. È il terzo lungo viaggio interno che compio e il secondo sull'Espresso della Riunificazione che collega Hanoi con HCMC. Questo spostamento durerà ben 13 ore, ma non è noioso. Attraversiamo bei paesaggi di risaie sommerse o in tenera erba, affiancate da poetiche case coloniche. A tratti piove, anche forte.

Chissà se a Nha Trang sarà finito l'effetto di questa perturbazione che sta colpendo la costa centrale? A dire la verità è una pioggia che arriva intermittente e non è sconvolgente. Sembra sfiorare delicatamente con le sue finissime gocce e poi cessare come è iniziata nel giro di pochi minuti. Certo, i colori del paesaggio non sono brillanti, sono smorzati nelle tonalità azzurrate dell'elemento acqua che da qui in poi domina sempre più il paesaggio. Non solo è presente nelle risaie che specchiano il cielo, anch'esso carico di umidità, e nei numerosi e gonfi fiumi, ma anche nel mare, che apre nuovi mutevoli orizzonti oltre la linea della costa.

Arrivo a Nha Trang a notte fonda e trovo un albergo raggiungendo a piedi una via in cui molti sono raggruppati.

18 gennaio - Mi sveglio in una buona temperatura, come d'altronde già avevo notato ieri notte, ma il cielo è sempre coperto con grandi movimenti di poetiche nuvole che viaggiano, portano uno schizzo di pioggerellina, poi un fascio di luce intensa, per non dire sole diretto, che oggi praticamente non si è fatto vedere.

Con una bici a noleggio vado al mercato, quindi visito le torri cham, antichi templi indù di mattoni, ora frequentati dalla gente del posto che ha inglobato anche questo contributo del passato nelle proprie credenze religiose, come ha fatto con molti altri elementi di varia provenienza. All'interno della torre una ragazza mantiene tra le palme giunte alcuni bastoncini di incenso accesi davanti alla fronte e prega con concentrazione. L'aria pregna del fumo che sale in piccoli pennacchi da ogni bastoncino è oscura, ma viene trafitta da un fascio di luce che penetra da un'apertura in alto. Chi viene qui lo fa per implorare una grazia e mi sento compassionevole con queste persone che hanno una pena da sopportare.

Nel pomeriggio mi spingo fino alle ville dell'ultimo imperatore Bao Dai sul promontorio all'estremità opposta della baia. La scena più bella della giornata è stata ancora il tramonto quando una luce giallastra si rifletteva dal cielo al mare senza lasciar capire da dove provenisse precisamente, mentre i flutti si frangevano alla costa con fragore in un alternarsi di grosse onde e una serie di altre più deboli.

Ora che è notte dalla stanza dell'albergo sento che il rumore del traffico è andato scemando e la città si sta preparando per la notte più fonda. Tutto d'un tratto arriva il rumore di uno scroscio di pioggia per pochi minuti. Poi sento in lontananza il ripetuto fischiare del treno che come ogni giorno arriva a Nha Trang proveniente dal nord e dopo vari schiamazzi irrispettosi della quiete notturna, riparte subito verso sud perché la strada fino a HCMC è ancora lunga.