Incontri al Tempio d'Oro

ImageHo recuperato in parte il sonno perso, dormendo fino alle 10 e mezzo. Il letto era fatto solo di uno smilzo materasso che copriva una tavola di legno dura, ma nonostante tutto è stata un'ottima nottata e mi sono ristorato con uno sonno delizioso quanto necessario.

Avevo appuntamento con Gagan alle 9.30, ma naturalmente l'ho mancato. Lo ritrovo però paziente all'uscita del tempio. È un ragazzino alto e magro con il turbante nero dei sikh che mi ha accostato ieri mentre passeggiavo e ci tiene tanto a parlare con me. È intelligente e parla inglese, ma non tutto quello che dice mi è sempre chiaro nella sua pronuncia. Mi trasmette parecchie informazioni.

 

Ci prendiamo un caffé insieme e poi mi porta a vedere il tempio dove è custodito il libro sacro durante la notte, poi l'enorme macchina per fare il pane che produce a catena chapati per tutte le migliaia di bocche dei pellegrini.

L'atmosfera di questo luogo è favorevole agli incontri. Tra gli stranieri ho conosciuto tante persone simpatiche, ma anche tanti indiani che sono curiosi su tutto. I giovani hanno spesso il desiderio di partire e andare verso un maggiore e più diffuso benessere. Noi stranieri veniamo invece attratti da questo paese eccezionale, che dispensa grosse emozioni a piene mani. Vedere e partecipare alla vita di Amritsar, penso, resterà tra le grandi esperienze della mia vita e ancora adesso, dopo diverse ore passate intorno al Tempio d'Oro, non ho esaurito la carica di questi momenti intensi.

Non penso ci si possa abituare allo splendore di questo posto e mi trovo a meravigliarmi continuamente della potenza organizzativa. Una delle cose che più mi colpisce è l'amore per l'umanità che emana questa istituzione. Ci sarà chi è convinto che ciò dipenda dall'energia del luogo, ma io credo piuttosto che dall'insime delle persone che condividono un'idea e uno scopo venga trasmesso un senso di accoglienza infinita che si rinnova in ogni momento e in ogni giorno. Il pellegrino è trattato come un vero ospite e vengono soddisfatti i bisogni primari di chi arriva senza possedere niente: ci sono acqua per dissetarsi, cibo per sfamarsi, un letto per dormire, anche bastoncini di legno per pulire i denti. Per chiunque arrivi al Tempio d'Oro a prescindere dal paese, dalla religione, dalla razza, dalla casta.

Oggi la gente è numerosissima perché è domenica. Turbanti di colori violenti spiccano sulla testa di persone spesso anziane e barbute. Anche i giovani portano il copricapo che nasconde i capelli che non dovrebbero mai essere tagliati. Parecchia gente ascolta il sermone pronunciato da un anziano sacerdote, stando seduta sul marmo del pavimento perfettamente pulito dagli addetti che l'hanno spazzato con secchiate d'acqua. Le due altissime aste foderate di tessuto arancione e legate tra loro da corde incrociate svettano con le due bandiere arancione simboleggianti coraggio e meditazione.

Elevano con sé verso il cielo chiunque diriga a loro lo sguardo.