Ritorno a Sanaa

Esco a gironzolare per la città vecchia e passo all'albergo Arabia Felix dove avevo fatto arrivare parte del bagaglio per non doverlo portare in montagna.Nel pomeriggio vado a Wadi Dhahr per visitare il palazzo dell'imam, una specie di antico palazzo fortezza vigilato da torri di guardia sul bordo della falesia che la circonda al bordo della valle. Torno a Sanaa che è illuminata da una bella luce obliqua serale, del tutto diversa da quella perpendicolare di stamattina che non formava un'ombra neanche per sbaglio.

Come mi avevano suggerito, vado a un nuovo albergo che hanno recentemente aperto in un alto edificio e chiedo di salire sul tetto per ammirare il panorama. Le case di mattoni con le decorazioni bianche a motivi geometrici sono fiabesche, tuttavia vedo ogni piccola finestra come barriera al mondo esterno, simbolo di questa chiusura mentale che ritrovo nella separazione assoluta tra i sessi, nella discriminazione della donna e nel suo castigato codice di abbigliamento.

Ritorno con la mente a quell'uomo panciuto seduto accanto a me in auto ieri, con le gambe allargate, mentre tutti stavamo stretti. Era uno spregevole rappresentante del sesso maschile del posto, con le sue due mogli sedute in uno spazio risicato accanto a lui. Anche quando vedo i bambini a volte penso che loro malgrado si trasformeranno in oppressori, perpetuatori di questo ingiusto ordine sociale con la scusa di una religione che lava il cervello.

Lascio questo meraviglioso albergo con vago senso di vergogna. Ho vissuto un viaggio totalmente diverso da quello che fanno i suoi clienti e mi sembra di tradire il mio essere, uscendo da qui come fossi uno di loro; viene a spalancare ancora maggiormente il divario che già avvertivo tra me forestiero e il mondo semplice e povero che ho vissuto. Al contrario questo posto è un luogo per turisti facoltosi che vedono il paese come uno spettacolo e forse non cercano di avvicinarsi a lui per capirlo e sperimentarlo, anche se questo significa affrontare difficoltà.

Mi ricordo di quella turista olandese che diceva di sentirsi piuttosto indifferente allo Yemen, perché ha viaggiato tanto e dopo tante esperienze si diventa abituati a tutto. Abituati a tutto? Che bestialità mi è toccato sentire, ma l'ho lasciata convinta della sua superiorità e nella sua povera mente che ha bisogno di sensazionale per svegliare l'interesse. L'ho solo compatita per il suo punto di vista e mi auguro di non arrivare mai a questo punto.

1 maggio – Oggi è il primo maggio, festa dei lavoratori anche in Yemen. Abbiamo appuntamento con Adnan a Suq al-Luqma per mangiare. Arrivando all'appuntamento mi godo le ultime chiacchiere con alcuni venditori del mercato, mentre curioso tra i sacchi delle granaglie e delle spezie, comprando le meravigliose uvette secche per cui lo Yemen è tanto famoso. Poi mangiamo una saporita salta, proprio come il primo giorno che arrivai qui tre settimane fa, prima di partire per Hadhramawt.

Ci dirigiamo a Bab al-Yemen per bere un succo di frutta, ma il tempo per la partenza è giunto. Se fosse per Géraldine potrei perdere anche l'aereo, perché si inventa di passare dal calzolaio, copiare le foto sul suo pc, ma non funziona, e deve ripetere l'operazione diverse volte senza successo (in realtà scorprirò che il mio cd è irrimediabilmente danneggiato dallo sfregamento nello zaino durante il trek)

Ci salutiamo, ci diciamo arrivederci a presto e lo spero davvero perché questo incontro in un paese lontano è stato l'occasione per apprezzare la mia amica come persona davvero straordinaria, determinata nel suo fermo proposito di studio e di ricerca, ammirabile per la sua costanza e la sua forza di continuare a vivere l'amore per il mondo arabo che ha colpito anche me, ci ha fatto incontrare tre anni fa a Damasco e ancora una volta in questi bellissimi giorni nello Yemen.

Prendo un taxi per l'aeroporto, un giovane autista con la guancia gonfia di qat, mi parla garrulo sputacchiando frammenti di foglie immagazzinate. Tutto lo Yemen in una guancia, ma sono sicuro che a me rimarrà molto più a lungo nella mente e nel cuore.