Passaggio ad Ankara

27 aprile - La sveglia di stamattina l'ho posticipata per recuperare la stanchezza, dovuta al ritmo faticoso degli ultimi giorni. Non è stato facile trovare un posto per un caffé, ma fatto questo mi dirigo alla cittadella per esplorare Ankara vecchia. Vedo naturalmente anche il bel museo delle civiltà anatoliche, imbattendomi in numerosi gruppi di visite guidate e di scolaresche. Trovo particolarmente impressionanti i bassorilievi ittiti di Hattusas, mentre la parte generale è comunque molto istruttiva. Testimonia l'antichità delle civiltà anatoliche e le diverse successioni di regni e dominatori.

Dopo un kebab per pranzo scendo dal colle per vedere la moschea di Haci Bayram e la piuttosto deludente colonna di Giuliano. Alle 15.30 parto per Istambul dall'otogar, alla cieca, non avendo avuto possibilità di ricevere notizie da Kim con cui devo incontrarmi laggiù. Mi dirigo comunque all'Orient Youth Hostel dove ci siamo dati un vago appuntamento.

ImageAlla stazione degli autobus succede un piccolo incidente perché la persona che mi accompagna alla biglietteria mi fa pagare 7 milioni contro un biglietto che costa 5. Appena mi accorgo dell'inganno, recupero l'uomo nella folla e gli faccio restituire il maltolto. Arrivo a Istambul alle 23, poi prendo la metro, il tram e una scorciatoia (credo…) attraverso il parco che mi fa perdere la strada, quindi un taxi e atterro all'OYH. Qui scopro che Kim non è ospite, ma mi ha lasciato un biglietto per dirmi che alloggia un isolato più in là. Così vado all'Istambul Youth Hostel e trovo finalmente Kim. Ci raccontiamo quello che ci è successo in questi giorni di separazione. Mi dice che il suo Anzac Day è stato una delusione con tanti sfrenati australiani dediti al bere. All'1.30 andiamo a letto.