Stoccarda
A mezzogiorno ho mangiato al ristorante di Kaufhof su una bella terrazza che domina la città. Nel pomeriggio sono tornato in ostello e ho riposato a letto; per ben un'ora, cosa che non ero mai successa dall'inizio della vacanza e che mi faceva rimpiangere di non aver lasciato il libro di lettura a casa, per quello che mi sta servendo. È anche oltretutto una lettura non molto avvincente, per quanto interessante, History of the Italian People. Sono stato a messa in una chiesa che non ho capito se fosse luterana o cattolica, ma poco importa… siamo ecumenici!
Stasera ho reso una birra alla festa nei giardini. Il mio stomaco non ce l'ha fatta ad affrontare un piatto cucinato in un ristorante. Ho ripiegato su due fette di torta, che però purtroppo in quanto a pesantezza non erano da meno rispetto a quanto finora ho dovuto sopportare.
Con oggi chiudo il capitolo della vacanza e da domani e ancora più da lunedì prende avvio la seconda parte in un altro paese. Per ora posso dire che tutto è stato bello. Ho bisogno però di ritrovare la spontaneità italiana che qui nell'ingranaggio di tutte le regole rigorosamente rispettate manca. E manca anche il senso dell'imprevisto. Tra le regole più strane: in un parco giochi leggo ammissione fino a 12 anni; in un ostello doccia dalle 18 alle 19.30 e dalle 6 alle 7.30.