Nell'ex Germania dell'Est

4 agosto - Parto per la Turingia con un viaggio sulle autostrade di ferro che prevede ben 3 cambi di treno e un tempo di percorrenza di quasi 4 ore. Leggendo la guida, apprendo qualche notizia su Francoforte dove tra un treno e l'altro fotografo la monumentale facciata della stazione. Leggo anche che Fulda, sul mio itinerario, è una città che vale la pena di visitare. Mi fermo quindi alcune ore, lasciando il bagaglio alla stazione. La città è molto carina e ordinata con tantissimi fiori colorati lungo le strade. I fiori del vetro formano addirittura delle colonne di oltre un metro sostenute da una struttura interna. Mangio seduto in un locale, ma quando finisco mi accorgo che è iniziato un acquazzone, passeggero per fortuna.

Esploro i fornitissimi grandi magazzini che in questi giorni offrono il Sommerschlussverkauf e ne approfitto per comprarmi uno zainetto da giorno che mi servirà in Svizzera. Metto anche gli occhi su altre cose che mi piacerebbe comprare, ma rinvio l'acquisto. Completo la sosta a Fulda con la visita di alcuni luoghi di interesse: il Duomo, la residenza del Kurfürst e annessi giardini.

Riparto quindi per Eisenach, distante solo 50 minuti di treno. Il primo impatto con la città mi dà la sensazione del diverso recente passato che ha avuto: le strade sono per lo più sconnesse, le case mostrano segni di vetustà e solo in centro si notano i primi interventi di risanamento intorno ai monumenti. Resta comunque una città interessante.

All'ostello trovo tutto chiuso per lavori di ristrutturazione e un signore mi offre un passaggio in auto fino all'altra sede. Questo è nuovo fiammante in una villa di inizio secolo, in Jugendstil, come molti altri edifici della città. In stanza scambio due parole con due uomini che, tanto per cambiare, sono in gita cicloturistica. Dopo la doccia esco e giro per il centro. La gente sembra più aperta qui in Turingia e si sente una differenza di cultura. Vedo la casa di Bach, che era organista alla Georgenkirche. C'è poi la casa dove Lutero soggiornò da bambino e il castello Wartburg sulla collina. Ceno al Brunnenkeller sotto il campanile della chiesa: un ottimo goulasch e Thüringen Klössen con birra.

5 agosto - Mi sveglio all'improvviso, non so perché proprio in quel momento, ma esattamente alle 7.30, l'ora in cui avevo prenotato la colazione senza che avessi molta scelta, dato che l'alternativa erano le 8.30. Scendo immediatamente. Dopo le pulizie della stanza imbraccio lo zaino e mi incammino per la Wartburg attraverso le propaggini della Foresta della Turingia che lambisce la città. È un piacere camminare nell'ombra aromatica delle piante e del muschio del sottobosco. Dall'alto si vede l'estensione della foresta che va a perdita d'occhio. Mi fermo per leggere qualche notizia sui luoghi, poi scendo verso la fermata dell'autobus per la stazione.

Dato che l'autobus non arriva, scendo a piedi e prendo il treno per Gotha, dove cambio sul Thüringerwaldbahn, un tram il cui percorso attraversa la città, poi si snoda nella foresta tra gli alti e fitti alberi. Scendo a Tabarz dove mi fermo per mangiare. Il posto è una località di soggiorno un po' decrepita, ma un buon punto di partenza per seguire gli innumerevoli sentieri, la passione dei tedeschi. Col tram ritorno indietro fino a Fiedrichroda dove credo di trovare facilmente la stazione per andare a Erfurt, ma non è così e perdo il treno. Parto alle 17.02 con una specie di doppio autobus su rotaie che viaggia alla velocità dell'acqua stagnante.

A Erfurt cammino a lungo per arrivare all'ostello, ma intanto incomincio ad farmi un'impressione del posto. Queste città dell'est sono più inquietanti rispetto all'ovest dove ci si sente in tutta tranquillità, almeno fin dove sono stato. Si vedono scritte sui muri, crocchi di giovani sfaccendati, una discreta dose di degrado urbano che numerosi interventi di recupero stanno cercando di cancellare. Vedo i famosi enormi caseggiati che fiancheggiano case di pregio architettonico, i primi in parte sottoposti a pulizie o tinteggiature per eliminare d'un solo colpo l'abbandono e la disattenzione all'estetica. Molti edifici testimoniano invece della vivacità della vita culturale all'inizio del secolo. Le decorazioni di Jugendstil o Sachlichkeit abbondano su innumerevoli facciate. Esco per mangiare e mi dirigo a piedi verso il centro. Trovo un Biergarten, abbastanza animato, dove l'età media è piuttosto elevata, ma ciò non impedisce alla gente di divertirsi, soprattutto sotto l'effetto di qualche boccale di birra. Dopo tanti piatti cucinati ricoperti di salse varie e condimenti abbondanti, mi spetta stasera un buon piatto di verdure.

All'ostello ho incontrato uno strano tipo ungherese con un sacchetto pieno di monete che sta viaggiando da quattro mesi e ha avuto il coraggio di stare 3 settimane a Cracovia. Ho conosciuto anche un bavarese di Norimberga che è venuto qui per la maratona di domani. È stato in tantissimi posti in Italia sempre per le sue corse. Per il resto, sono proprio stufo di essere preso per un francese. Per il prossimo viaggio mi riprometto di cucire uno scudetto tricolore sullo zaino. Forse servirà per chiarire i dubbi.