Oggi mi sento un un po' bruciacchiato dal sole e dalla stanchezza, ma è stata un'escursione fantastica, aiutata dalla giornata splendida. Forse anche i muscoli delle gambe sono un po' "bruciacchiati", infatti oggi ho dovuto raggiugere l'ufficio in bici senza spingere troppo sui pedali e ho provato un vero piacere a starmene seduto.
Sarà stata colpa della lunga camminata, ma anche del tempo che ci ho messo a salire, dato che mi sentivo in forma e carico. Alle 8.30 ero già in cammino dopo gli 85 chilometri di strada da Bergamo e in 2 ore e mezzo ho raggiunto il rifugio. Per scendere non ho seguito il sentiero dell'andata, ma mi sono lasciato tentare dai consigli di alcuni pazzi che mi hanno suggerito di seguire la famigerata cresta.
Così io, più pazzo di loro, mi sono trovato su un sentierino di roccia in bilico tra due precipizi che scendevano a capofitto, letteralmente sul crinale spartiacque. Quando mi sembrava che si faceva più tranquillo, riprendeva con altri tratti da mozzare il fiato e vedo ancora quegli odiosi bolli gialli che segnavano la direzione, mentre il sentiero dell'andata mi guardava da sotto, tranquillo sui pendii dolci…
Per la pista ciclabile fino a Sarnico. Una profonda delusione per la sistemazione del tortuoso percorso, pessimamente segnalato. Quando mi sono spazientito ho seguito la strada e almeno lì sono riuscito a seguire la direzione senza perdermi.
A Sarnico ho preso per Palazzolo, questa volta ottimamente segnalata (la gestione è della Provincia di Brescia): anche sui rettilinei i cartelli di direzione si ripetono e danno sicurezza, senza contare che i cartelli riportano i nomi delle direzioni, cosa che da Bergamo a Sarnico è stata giudicata superflua... e c'è solo un simbolino cretino che non serve a niente.
Da Palazzolo sono rientrato in treno.
Fine settimana febbrile, con Jesús che è passato a trovarmi di nuovo, questa volta un po' inaspettatamente e con alcuni guai da risolvere e di pensieri che lo assorbono. Ma tutto ciò non fa che aumentare la sua simpatia! Siamo stati in città alta il venerdì sera, a Genova il sabato e in montagna al rifugio Curò la domenica.
Gita alla Capanna 2000 alle pendici dell'Arera sui prati già ricoperti di fiori primaverili, anche se ci sono strisce di neve verso l'alto che danno però la misura di un inverno che cede all'estate.
Con un volo a poco prezzo Matteo e io abbiamo raggiunto la penisola del Pelio e abbiamo passato due notti a Volos e una sul lato dello stupendo mare Egeo e le sue meravigliose spiaggette.
La nostra stupenda ospite ci ha riservato una accoglienza calorosa e abbiamo conosciuto diversi suoi amici.
Kim ha fatto proprio bene a rompere il periodo in cui non ci siamo molto scritti né visti. Il proposito era quello di vedersi una volta all’anno almeno, ma il 2009 è andata storta e non ci siamo incontrati, primo caso nei 13 anni della nostra amicizia. Ora la sua costanza mi ha riportato alla gioia di ritrovarci e abbiamo passato un bel fine settimana insieme come ai vecchi tempi. Un ritrovo con Paolo, Cristina e Carlo, Stefania e Mirco, Adriano e Marcella il venerdì sera. Sabato una visita al Sacro Monte di Varese che da tempo avevo voglia di vedere e domenica una biciclettata intorno ai colli, prima di raggiungere Claudia a Gandino per una pizza al Centrale. Un fine settimana abbastanza intenso!