Rifugio Parafulmini

ImageIn un fine settimana sono stato due volte a Gandino. Il sabato sera per una simpatica cena in casa di Claudia che vive nella "valle" da qualche mese per motivi di lavoro. Poi la domenica per una sgambata sulle piste innevate verso il Rifugio Parafulmini. Tuttavia non è stata proprio una buona idea perché il mal di gola che già avevo in coda all'influenza mal curata si è trasformato nella più bella tonsillite che ho avuto a mia memoria. La cura ad antibiotico che sono riuscito ad evitare con ogni mezzo quando ho avuto un inizio di sinusite si è rivelata inevitabile. Tutta la settimana sono andato al lavoro trascinandomi come una larva e a distanza di una settimana mi sento un po' meglio, anche se non del tutto a posto.

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Valle di Fex

Penso che sarà stata l'ultima sciata di fondo della stagione, ma sicuramente è stata memorabile. Mi sono spinto con Paolo su per la valle di Fex dopo aver percorso i lunghi chilometri piatti attraverso il lago gelato a partire dal Maloja. A questo punto il percorso è diventato ondulato e ci ha costretto a faticare per salire in un modo o nell'altro e anche quando, ormai esausti, abbiamo deciso di fare marcia indietro, ci siamo ritrovati davanti ancora diverse salite, pur scendendo di livello nel complesso. Mi sono reso conto troppo tardi che sarebbe stato molto meglio portarmi qualcosa da mangiare, invece di lasciarlo in auto. Ma immaginavo un percorso molto più semplice e corto. Dalla fame e dallo sfinimento sarei stato pronto a mangiare anche i ciuffi di licheni caduti dagli alberi, se solo avessi avuto un tozzo di pane in cui ficcarceli.

Per tutta la settimana ho patito le conseguenze di questo sforzo, aggravato anche dalla nuotata in piscina che ho fatto martedì, credendo di risolvere un po' il malessere. Il fondo l'ho toccato mercoledì, con una giornata pesantissima che mi ha visto uscire di casa alle 7.30 per rientrare alle 21 dopo la Scuola Popolare, con le ossa rotte e neanche la forza di dormire.

Ciaspolata a Zambla

ImageIl percorso della ciaspolata è stato un po' incerto, il bosco era difficile da percorrere con tanti ostacoli e il sentiero si è perso presto. Abbiamo rimediato dirigendoci in una bella baita al sole dove abbiamo fatto il pranzo al sacco e ci siamo riposati. Dopo alcune domeniche che passavo in città sentivo davvero la necessità di fare qualcosa di diverso, di uscire e non di stare a casa o in città con la scusa di cose da fare, per poi constatare che il tempo è passato sotto gli occhi ed è rimasta la sensazione di non aver concluso niente.

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Sils al Blue Cap

ImageSono tornato con Cristina e Marisa a sciare in Engadina, ma con due novità: la prima è abbastanza storica, perché ho deciso ieri di non andare più a scrocco con i bastoncini e sono stato davvero determinato perché mi sono fatto una coda assurda in auto per raggiungere il negozio nella confusione di questi giorni, pur di averle per oggi.

La seconda novità è stata la scelta di una protezione per la pelle un po' più forte dell'ultima volta. Ho usato un prodotto chiamato Blue Cap che ho comprato in India e che è praticamente paraffina pura. Si capisce dall'olfatto che si tratta di un derivato del petrolio, perché ha un odore che ricorda proprio il cherosene! Puzzerà, però ti fa una cappa di grasso impenetrabile!

La giornata è stata abbastanza faticosa perché la temperatura era calda e gli sci non attaccavano, quindi ho fatto quasi sempre in stile pattinato. Nel salire al Maloja abbiamo visto che a Chiavenna alle 8 del mattino la temperatura era addirittura di 18°, forse per il favonio.

 

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Malojapass

ImageNon ero per niente convinto quando Paolo ieri mi ha proposto di partire alle 7 da Pontida per andare a sciare di fondo al Passo del Maloja. Una sveglia così mattutina in un giorno di festa, il freddo. Mi trovavo tante scuse, ma poi ho pensato che una sciata, la prima della stagione, valeva il sacrificio. E mi sono fatto trovare puntuale, il sole non ancora sorto, davanti all'abbazia dove ci ha subito raggiunti Cristina.

L'anno scorso non sono mai stato a sciare di fondo e perciò mi sono stupito di sentirmi tutto sommato in forze per affrontare tre ore di stile alternato sulle piste del Maloja e fino a Isola. Abbiamo trovato una splendida giornata, nemmeno troppo fredda, ma nelle ore più calde si era comunque solo a -6°.

Sciando abbiamo trovato un bel cane che si era perso e l'abbiamo rivisto ripassando dallo stesso posto infreddolito, tremante e spaventato. Si avvicinava a tutti e sembrava cercare aiuto disperatamente. Abbiamo chiamato il numero di telefono che aveva sulla piastrina e l'abbiamo lasciato ad alcune persone che hanno dato il loro cellulare a questo centro di servizi per cani smarriti. Speriamo che si sia trovato il proprietario.

Pizzo Formico

ImageSiamo saliti in un bel gruppo al Pizzo Formico partendo da Gandino e passando dalla croce e poi percorrendo la cresta. Con la visibilità di oggi era uno spettacolo vedere le montagne imbiancate e la valle sotto che si divideva in varie ramificazioni che non avevo mai osservato così nitidamente. Il colore invernale della natura è però già spento e l'erba è giallastra, mentre i rami spogli danno un'impressione di colore morto. Avevo presente sotto gli occhi il contrasto con le montagne del Rif che ho attraversato la settimana scorsa in Marocco. Al rifugio Parafulmini, un freddo becco con il vento che abbassava la temperatura e gelava le mani.

 

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Rifugio Gherardi

ImagePranzo al rifugio Gherardi a cui siamo saliti da Pizzino in 6 adulti, oltre alla piccola Beatrice. Niente di faticoso, ma una piacevole uscita e salutare, tanto per uscire dalla città.

La sinagoga di Milano

Non è la prima che vedo quest'anno, dopo la gita a Casale Monferrato in quel tempo disastroso di pioggia battente. Ora sono stato in visita alla sinagoga di Milano, bell'edificio dove siamo stati accolti da un membro della comunità che ci ha illustrato tanti aspetti della vita ebraica, che anche in Italia ha una sua lunga storia e particolari tradizioni.

L'entrata nell'edificio è avvenuta senza molte formalità come era stato invece il caso di Casale, ma ho comunque messo la kippà sul capo, visto che erano disponibili in una cesta all'entrata. Come ci ha detto il nostro ospite, serve per ricordarsi che si ha una testa!

Baita Grem

ImageChi l'avrebbe detto che un fine settimana così grigio sarebbe stato un lungo sprazzo di sole per il nostro soggiorno alla Baita Grem e poi richiudersi con la pioggia di questo lunedì?

È stato stupendo: ritrovarsi tutti insieme in compagnia per stare due giorni in montagna, vedere i colori dell'autunno accesi dal sole, passeggiare sui sentieri sotto le montagne rocciose.

Le bacche rosse delle rose canine, le foglie di mille colori, i sentieri tappezzati di uno strato soffice e profumato, due cagnolini che accompagnavano un uomo del posto che abbiamo incontrato sulla nostra strada...

ImageLa sera dopo la grigliata ci siamo divertiti con un po' di giochi. Tra gli altri, abbiamo cercato di seguire la proposta di Daniele che ci ha spiegato un gioco che fa "Filippa, chi?, Filippa, Aaahh!", ma non abbiamo trovato molta logica in questo meccanismo e ci siamo arenati, un po' perplessi... ma almeno con qualche buona risata.

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Costa Imagna

ImagePer sfuggire alla noia, sono partito con Elena per una passeggiata in mezza montagna, percorrendo il crinale che borda la valle Imagna verso la Valsassina. Niente di che come passeggiata, perché il paesaggio è sempre lo stesso visto da angolature diverse. Notevole però il bosco autunnale illuminato da un bel sole che lo scaldava nella temperatura come nei colori. Non abbiamo camminato tanto, perché ci siamo lasciati tentare da una bella roccia a strapiombo, nel sole, dove abbiamo mangiato il nostro pranzo al sacco e dopo questa pausa avevamo perso l'entusiasmo di arrivare a qualche meta lontana. Ma meglio così, perché ho saputo che anche quel nome di luogo che doveva essere la nostra destinazione, non avrebbe offerto che un'altra vista del solito paesaggio!

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