Val di Mello

Eccoci su un torrente in Val di Mello dove abbiamo fatto una passeggiata settimana scorsa proprio prima che venisse questa ondata di aria fredda che oramai avrà fatto ingiallire e arrossire tutti i colori della natura. Domenica scorsa invece solo poche erano le piante che portavano il vestito autunnale e si respirava, anche all'altitudine della montagna, un'aria di fine autunno.

Siamo partiti presto e siamo arrivati tardissimo a casa: alle 23. Ero stanco morto e mi si chiudevano gli occhi, ma la giornata è stata bella e siamo arrivati a vedere inaspettatamente la cima del Monte Disgrazia già spolverata di neve.

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Venezia in bici

Sono andato da Padova a Venezia in bici, partendo da casa della mia amica Mariangiola che non vedevo personalmente da un po' di tempo anche se la corrispondenza tra noi è fitta. Arrivare a Venezia in bici da Padova vorrebbe dire passare lungo il Brenta e le sue ville, se non fosse che l'itinerario non è segnato e mi sono un po' perso riprendendo la strada solo a Dolo. Devo aver aggiunto un po' di chilometri, se per caso non mi fossero bastati.

Poi si arriva a Marghera, che è il peggio di Venezia, anzi dell'Italia o forse del mondo. Che ironia, il meglio sulla laguna e lì di fronte, neanche troppo nascosto, gli orrori che l'umanità ha prodotto negli ultimi 50 anni. Ma, lasciato alle spalle l'obbrobrio di zone chiamate Viale dell'Azoto o simili porcherie che sembrano una beffa, si arriva al ponte. Questo è il culmine della presa in giro e della disorganizzazione perché con una città turistica come Venezia e un flusso di gente che arriverà anche in bici, ci si trova in mezzo a corsie di superstrade costruite tra zone selvagge di parcheggi non curati con cartelli alla bell'e meglio, asfalto penoso...

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Rifugio Garibaldi (gita elettrica)

Domenica abbiamo fatto una stupenda camminata in Val d'Avio trasversale dellla Val Camonica da Temù fino al rifugio Garibaldi, ai piedi della parete nord dell'Adamello. Ho i brividi mentre lo scrivo perché ricordo e rivedo la magnifica conca circondata dalle montagne rocciose e severe, in un cielo azzurro nell'aria frizzante dei 2550 m.

Sotto una serie di laghi artificiali con acqua azzurra… sommersi sotto l'ultimo lago, quello di Pantano, i resti dell'accampamento militare della prima guerra mondiale che ha combattuto qui battaglie spietate, anche per le condizioni del clima.

Il tratto finale del sentiero era stato soprannominato eloquentemente dagli alpini il Calvario per la sua durezza e le nostre gambe hanno confermato sia nella salita che nella discesa! Oltre alla bellezza dei luoghi, abbiamo visto fiori a volontà e visitato l'interno di una diga, accodandoci a un gruppo che aveva organizzato questa puntata.

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Alte Alpi e Provenza

Ho fatto un giro in Francia per andare a trovare la mia amica Géraldine che lavora quest'estate nella zona di Briançon, dopo essere tornata questa volta da un anno accademico in Tunisia. La distanza da Bergamo non è troppo lunga e le montagne mi sono piaciute molto, oltre al fascino che ha sempre l'andare oltre il confine.

Il primo giorno abbiamo fatto un lungho giro a circolo che ci ha portato a un lago glaciale e a vedere panorami incantevoli con cime scure da un lato, cosparse di neve; dall’altro montagne di rocce rossicce e in mezzo ampissimi spazi solcati dalle acque di un azzurro cristallino che scendevano dal ghiacciaio. Per me ed Elena era il giorno del viaggio dall'Italia ed è stata una giornata campale perché dopo l'escursione e la cena siamo dovuti andare a recuperare l'auto con cui eravamo andati al punto di partenza del giro e tornare indietro. Con questo colpo finale di 80 km niente meno, siamo arrivati al campeggio a mezzanotte, ma per fortuna non abbiamo dovuto montare la tenda perché ci ha ospitati la mamma di Géraldine nel suo "padiglione".

Il secondo giorno abbiamo avuto tempo piuttosto brutto al pomeriggio e alla sera, piovoso e freddo. Nonostante ciò abbiamo fatto una passeggiata sotto la pioggia dalle 18 alle 21. Sembra incredibile, ma queste francesi sono un fenomeno! Siamo ritornati alla tenda nel campeggio libero, o selvaggio come lo chiamano loro, e ci siamo cotti la carne sui fornelli a gas mentre pioveva e tirava vento. Ci siamo aiutati con la pila frontale per cucinare!

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Legnata al Legnone

Se devo misurare la stanchezza di questa giornata, basta raccontare il risveglio al lunedì mattina. Alcuni secondi di stordimento totale che mi hanno offuscato la mente circa il posto in cui mi trovavo e poi il giorno in cui ero. Non è stato lungo, perché in un attimo mi sono reso conto che era ahimè lunedì e ci si doveva alzare per andare al lavoro.

Eppure la domenica sera non ero proprio così stanco. Anzi, dopo essere tornato dall'escursione, sono uscito per vedere lo spettacolo di danza hip hop in Città Alta e ci sono andato addirittura in bicicletta. In realtà il piano era di raggiungere la funicolare in bici e farsi portare su, ma la macchina che vende i biglietti non accetta banconote e non avevo nemmeno una moneta, quindi non mi è rimasto altro da fare che legare la bici a un palo e prendere la scaletta per salire a piedi.

Come se di salite non ne avessi già fatte abbastanza! Con un dislivello di 1200 m per raggiungere la cima del Legnone, avevo già avuto una buona razione. Ma la vista era all'altezza delle aspettative, si vedeva il Lago di Como, di Lugano, di Novate-Mezzola, l'inizio della Valtellina, l'Adda e tutte le Alpi intorno...

Ponte di giugno

Dopo il colpo di freddo per colpa di un'aria condizionata troppo spinta (ho avuto febbre, oltre al raffreddamento), sono riuscito a tirarmi insieme e partire con il treno per Genova e poi per Cavi, per il ponte di giugno. Il viaggio in treno, che normalmente mi affascina, mi ha però demoralizzato per vedere lo stato penoso delle nostre ferrovie e del servizio. Tra Genova e Cavi, il viaggio di un'ora e un quarto si è allungato di un'ora in più per un ritardo misterioso. Lo stato della stazione di Brignole è scandaloso, per essere quella di una città principale: bellissimi schermi ogni binario per trasmettere cretinate e pubblicità, ma segnaletica penosa o assente per spostarsi all'interno della stazione. Credo che siano dei buffoni!

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Praga

pragaA Praga il primo impatto è stato con l'Oriente. Due cinesi all'aeroporto erano in fila per comprare il biglietto dell'autobus e sono riuscito a capire alcune parole, frutto dello studio degli ultimi mesi. Con compiacenza mi vedevo viaggiare quindi ancora più verso est, ma sono già molto contento di essere nell'oriente di quell'Europa che ho ultimamente snobbato a favore di destinazioni più esotiche. Sono proprio i tanti visitatori che qui sono venuti a conoscere le nostre belle città europee a farmi capire che importanza hanno nel panorama delle civiltà del mondo, anche se ci sembra una cosa scontata. A una distanza di un'ora di comodo volo, è sciocco non approfittarne.

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Corni di Canzo con sorpresa

canzoDoveva essere una tranquilla passeggiata, descritta come escursione tipica dei milanesi della domenica, ma l'abbiamo allungata oltre misura. Il dislivello è arrivato ad essere di 1000 m e abbiamo camminato un'enormità di tempo.

Ma il bello è successo, dopo tutta questa giornata, quando sono arrivato al parcheggio a Palazzago per recuperare la mia auto. Mi sono messo a cercare le chiavi dell'auto svuotando tutto lo zaino, ma non sono saltate fuori. Veronica prima di andare mi ha visto frugare e mi ha chiesto se era tutto a posto, ma io ottimisticamente ho detto che le chiavi dovevano essersi cacciate da qualche parte, ma che sarebbero saltate fuori. Invece no! Non c'erano proprio più.

Allora visto che era già passato un po' di tempo e non volevo farvi tornare indietro, ho pensato di fare autostop sulla strada per tornare a casa. Non volevo disturbare i miei amici per farmi venire a prendere, anche se mi sembrava di aver lasciato le chiavi maledette proprio sul sedile dell'auto di Francesco.

Stavo disperando dopo un po' di attesa e pensavo che sarei dovuto andare a Ponte S. Pietro a piedi per prendere il pulman, quando si è fermata una coppia di signori molto gentili che non solo mi ha lasciato a casa, ma ha voltuto poi riportarmi a Palazzago per riprendere l'auto con le chiavi di scorta!

Davvero c'è gente gentile al mondo. Ho aspettato solo una decina di minuti sulla strada, ma tra tutto sono arrivato alle 9 e ancora più stanco, se possibile.

Vittoriale

Siamo stati a visitare il Vittoriale per il 25 aprile. E' un luogo affascinante, ma mi ha trasmesso il senso della decadenza che incombeva sulla villa ed erodeva la vita del suo proprietario, come la epoca era stata segnata da questa idea.

Al di fuori dell'aria chiusa e della luce smorzata, il lago era invece un paradiso di gioia primaverile e abbiamo consumato sulla riva il nostro pranzo al sacco, prima di ributtarci nelle strade per tornare a Bergamo, perché stasera ho il turno notturno al dormitorio. 

Ciaspolata a Lizzola

ImageÈ stata una salitaccia terribile sulla neve passando dalle piste di sci. Come erano ripide! E come ero spompato dopo un mese di scarsa attività per via di successivi malanni. Siamo passati da casa di Silvia a Lizzola e mi hanno munito di ciaspole, perché non mi ero preoccupato di procuramele. Mi hanno sicuramente aiutato.

Arrivati alla capanna del rifugio, io mi sono rifiutato di andare avanti un millimetro, ma Marcella che aveva appena finito di dire che era stata una salita faticosa, ha voluto continuare fino a un cocuzzolo, una mezz'oretta, con gli altri. Nel frattempo io mi sono messo nel bel sole a leggere un capitolo del mio libro. Su una delle piste una grande valanga sbarrava il percorso.