Incontro con la famiglia

Andremo oggi a Tarim, la città natale di Adnan, ma prima dal barbiere, perché è venerdì e sunna, nella tradizione stabilita dal Profeta, farsi rasare. Spesso ci riferisce racconti di spiriti, di jinn, di numeri magici, di rimedi naturali miracolosi. La sua famiglia appartiene all'aristocrazia locale dei sada, discendente del Profeta, storicamente legata al sufismo e all'esoterimo.

Quando ci racconta queste cose, sembra che non lo sfiori la minima ombra di dubbio, ma io e Géraldine spesso ci guardiamo e scoppiamo in un'amichevole risata. Lui non si scompone: non si capisce se accetti con spirito aperto il nostro punto di vista disilluso rispetto alle sue verità assolute; oppure se ci compatisca perché siamo poveri infedeli; o invece se stia zitto per educazione.

Però a volte, quando sta per raccontarne una delle sue, ho notato sulle sue labbra un accenno di sorriso ironico, e mi sembra che stia furbescamente al gioco.

 

Géraldine non ha peli sulla lingua, dice e fa tutto quello che le passa per la testa e si trasforma in uno spettacolo in tutte le occasioni, soprattutto nel suo rapporto con gli uomini che non sono abituati a trattare con una donna così disinvolta e disinibita. E sfrutta al massimo questo effetto di sorpresa, per aprirsi strade con la sua capacità di convincimento attraverso la duttilità del mondo arabo. Si muove perfettamente a suo agio in quasi tutte le situazioni.

Tuttavia oggi l'ho vista un po' imbarazzata quando siamo stati a trovare il cugino di Adnan. Siamo stati introdotti in uno spoglio soggiorno, una grande stanza senza mobili, senza cuscini, solo una chiara moquette per terra e la foto del nonno appesa alla parete, la stessa che avevamo visto nella casa natale di Adnan. Questo arredo essenziale rivela lo spirito austero, alcuni dicono parsimonioso di questa gente.

L'uomo, senza molti convenevoli, ci offre del tè. I coetanei, che non si vedono da due anni, si scambiano solo poche cortesi parole, forse un po' impacciate. Può darsi che siamo noi a causare imbarazzo: suppongo che il cugino non sappia bene cosa pensare di Adnan, che si trova in compagnia di un'occidentale, la quale a sua volta in tutta naturalezza e libertà, senza vincoli matrimoniali va a spasso con due uomini.

Naturalmente Adnan vuole salutare la zia, con cui ha vissuto per anni da piccolo. Io non ho diritto di vederla, essendo un uomo estraneo alla famiglia. Mentre lei incontrerà il nipote, inventano una scusa e mi dicono di andare sul tetto dell'alto edificio per ammirare il panorama. Per di arrivare in cima salgo due o tre piani, camminando a piedi nudi per la scala su pavimenti impolverati e scorgendo ai lati stanze inutilizzate chiuse da mesi. Mentre rimango incantato da questa vista davvero splendida di palmizi e nude rocce, la zia esce dalla sua reclusione per incontrare il nipote e Géraldine. Quando scendo riaccompagnato dal cugino, lei è già scomparsa.

Tarim è un centro di formazione islamica internazionale. Ci sono studenti di scienze religiose da tutto il mondo, soprattutto dall'Asia, come Indonesia e Malesia. Ce ne siamo accorti ieri sera quando abbiamo preso un pulmino pieno di uomini che andavano a un mulid, la cerimonia di celebrazione per la nascita del Profeta nel mese lunare di Rabie al-awwal.

Tutti erano vestiti di bianco e si sono aggregati alla folla radunata in un piazzale ormai nel crepuscolo, ma rischiarata dai getti di luce di alcuni fari. Qui una voce stridula, anche per la cattiva amplificazione, cantava nenie e guidava la celebrazione. Non una sola donna all'aperto, solo poche interamente velate seguivano il rito dall'interno delle vetture parcheggiate ai margini del piazzale. Gli sguardi insistenti di parecchi uomini rivolti a Géraldine erano altrettanti eloquenti inviti ad andarsene via. La sua presenza era una violazione insopportabile ai costumi locali.

E così abbiamo battuto ritirata, pronti per goderci una nuotata nella piscina dell'albergo come ieri sera con gli enormi pipistrelli che svolazzavano nell'aria e sfioravano a volte l'acqua. All'albergo però troviamo la piscina svuotata per pulizie. Apriti cielo! Géraldine non risparmia una lunga, scherzosa, ma insistente ramanzina ai padroni e si dichiara disposta a pulirla personalmente per poterla utilizzare, subito!

Stasera ho girato alcuni alberghi alla ricerca di un gruppo di turisti cui aggregarmi domani per visitare rami più remoti del wadi, ma non ho trovato niente. Vuol dire che da domani mi arrangerò con i mezzi che troverò, all'avventura.