Rientro a Kathmandu

Image6 novembre - La partenza è alle 8.30, ma ieri sera ho deciso che sarei salito a Sarankot per vedere il sole dell'alba sulle montagne. Dopo una tremenda sveglia alle 4.40, prendo il taxi con i belgi e ci facciamo un pezzetto di strada a piedi fino al punto panoramico.

Le montagne sono straordinarie e la vista sul lago e su Pokara ineguagliabili. È meglio di Poon Hill. Dopo la colazione, addii e partenza. Il viaggio è lungo.

Verso Kathmandu soccorriamo una ragazza che ha appena avuto un incidente stradale in moto e la stendiamo nel corridoio, appoggiandole la testa su una coperta ripiegata che la lenta emorragia pian piano inzuppa di sangue. L'autista decide di portarla all'ospedale, ma alcuni indiani protestano per la deviazione imprevista e vorrebbero arrivare alla stazione senza indugi. Una signora americana li riprende con decisione, accusandoli di insopportabile egoismo.

Arriviamo infine stravolti e troviamo la strada per il Blue Horizon. Scopriamo che è però pieno e dobbiamo alloggiare in un altro alberghetto nella via parallela, abbastanza carino. Andiamo a passeggio in Durbar Square e mangiamo in un ristorante (quasi fast food) nelle vicinanze. Torniamo a piedi. Inizio a leggere Into thin air

7 novembre - Alle 8 scendo all'ingresso dell'albergo e trovo con molto piacere i quattro amici italiani di Vercelli che sono venuti per salutarci. Una bella sorpresa! Decidiamo di andare a Pashupatinath, il luogo sacro per le cremazioni dei morti. Vediamo l'incantatore di serpenti e parecchi sadhu dappertutto.

Assistiamo al funerale di una persona politica con tanto di picchetto militare. Pur nell'enorme differenza rispetto al nostro modo di celebrare il rito e nonostante la curiosità che deriva dalla novità, rimane pur sempre una scena triste, come sempre lo è una separazione definitiva.

Molti venditori fuori dal recinto vendono ciabatte usate, quelle recuperate dai morti. Torniamo in Durbar Square dove cambio un po' di soldi e compero della frutta come pranzo da consumare con gli italiani all'albergo.

Nel pomeriggio andiamo a Bodhnath per vedere il più grande stupa buddista del Nepal. Verso le 17 inizia il momento di preghiera dove tutti gli abitanti della comunità tibetana iniziano a girare in processione intorno allo stupa.

Ceniamo in un ristorante indiano, lasciando che il gruppo torni ai posti già sperimentati. Sembrano piuttosto abitudinari e funzionano come gruppo compatto sotto la guida di Piero, di cui accettano docilmente le decisioni. Ma noi siamo molto più autonomi e amiamo la novità…